martedì 18 novembre 2014

Sviluppo industriale sostenibile

Si sente parlare sempre più spesso di sviluppo industriale sostenibile, il quale però viene ancora inteso in una concezione ormai superata, ovvero come semplice protezione ambientale. Ciò a cui deve invece far riferimento è una sorta di motore economico che sta assumendo un ruolo di importanza in continua crescita per le economie locali di ogni paese. Per poter continuare questo trend positivo è necessario sviluppare una coscienza in tal senso e le aziende devono concentrare i propri investimenti nel settore della ricerca e delle nuove tecnologie. Ciò diventa ancora più importante quando si parla di bonifiche di siti contaminati, in cui tecnologia – intervento umano diventano imprescindibili l’uno dall’altro e in grado di generare effetti particolarmente positivi nella gestione dei rifiuti.

Una corretta gestione è necessario che si focalizzi su quattro punti cardine, le cosiddette quattro R: riduzione, riuso, riciclo e recupero. Favorevole a questa linea di pensiero anche Alberto Azario, Presidente di Ambienthesis, società che può vantare oltre vent’anni di esperienza nel settore delle bonifiche ambientali e con all’attivo la riqualificazione completa di circa 150 aree inquinate: tra i principali interventi risaltano le zone di interesse nazionale dell’area ex-Falk di Sesto San Giovanni in provincia di Milano e quella dell’ex-Alumix a Portovesme in Sardegna. Secondo il manager un altro aspetto fondamentale da non sottovalutare quando si parla di bonifiche è la formazione degli addetti, i quali sono tenuti ad essere sempre aggiornati rispetto le ultime novità e tecnologie in materia. La collaborazione che l’azienda ha stipulato con università ed istituti di ricerca, mirata a formare personale altamente specializzato, è un ulteriore punto da promuovere per ottenere un modello imprenditoriale green oriented a tutela dell’ambiente e della vita.

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